Il Castello Grifeo a Partanna (Castrum Partannae) parte 2 altre immagini (e la "Cella della Monaca") evoluzione delle strutture difensive Castello Grifeo prima parte (Il gruppo scultoreo della Cattedrale di Mazara) n questa pagina altre foto scattate al maniero partannese, tanto per dare un quadro appena più esaustivo sull'aspetto del monumento. Chi bene vuole incominciare... detto questo, ecco subito le immagini di quella che dovrebbe essere una parte di Castello Grifeo degna delle migliori leggende. Forse un po' alla Edgar Allan Poe. Nella prima serie di foto (cliccarci sopra per ingrandirle come per tutte le altre immagini di questa pagina) è rappresentata quella che si vuole definire come la "Cella della Monaca".
Per trovare l'ingresso della scala che porta alla famosa cella, bisogna appena oltrepassare una delle porte che dal salone centrale porta in uno degli altri ambienti posti alle spalle del grande affresco sulle origini Grifeo. La piccola apertura si apre subito in un micro ambiente quasi interamente occupato dai primi gradini di una scala a chiocciola in pietra, molto stretta. In cima alla rampa, sta una stanza completamente al buio dove oggi sono conservati alcuni pannelli e del materiale. Le foto inserite in questa pagina sono state scattate alla cieca: il flash ne rivela le dimensioni. Secondo i racconti pervenuti fino a oggi, nella "Cella della monaca" pare sia stata rinchiusa una componente della famiglia Grifeo: per motivi religiosi... ma soprattutto perché lei rivolse le sue attenzioni e il suo amore verso chi non doveva, la giovane nobildonna prima dovette vestire i panni da suora, poi fu lì relegata per voto preso dalla Famiglia. Insomma, pare proprio che la poverina vi fu costretta. è una storia ben triste e piena di connotati oscuri. Nella realtà i resti della monaca non sono mai stati ritrovati e della sua presenza non c'è ancora una prova. Possibile che, al contrario, la cella non sia questa? Possibile che la povera donna giaccia ancora sigillata in un'altra stanza o in un ambiente connesso alla camera qui fotografata, ma non scoperto? è tutto da capire. Torniamo comunque al salone principale, il Salone delle Feste, o Sala del Trono. Quando iniziarono i lavori di restauro del Castello, quelli che lo avrebbero trasformato nell'attuale museo, il grande ambiente era tutto intonacato di bianco. Unica macchia di colore, l'affresco sulle origini dei Grifeo con la stessa scena ritratta in bassorilievo sulla facciata della Cattedrale di Mazara (cittadina che nel passato era nell'orbita politica dei Grifeo). I
restauri iniziarono e, scoperta delle scoperte (piuttosto immaginabile vista
l'antica età del maniero), sotto la tintura bianca gli addetti trovarono
tracce di precedenti affreschi. In breve, come mi raccontarono i tecnici, originariamente il salone era del tutto affrescato con motivi decorativi a fiori e piante. Gli ultimi titolari privati del Castello, gli Adragna, li avevano fatti ricoprire totalmente dalla tinta bianca. Purtroppo i resti dell'opera pittorica non sono in buono stato e non è possibile riportarli all'antica bellezza anche perchè le mura su cui comparivano furono in parte abrase e scalpellate (visibile in foto) per far aderire meglio la tintura che di lì a poco fu fatta stendere per rendere le pareti di un bianco totale. Il danno fu fatto e oggi non è più rimediabile. A chiunque entri in quel grande locale, non resta che osservare ciò che rimane, portato in luce dai restauri. Solo con la mente, purtroppo. si può immaginare quale doveva essere l'aspetto originario del grande Salone. Al contrario, sempre splendido e vivace l'affresco delle origini Grifeo in Sicilia, raffigurante il Gran Conte Ruggero che primeggia su un cavallo bianco indossando un manto rosso e Giovanni Grifeo alle sue spalle mentre imbraccia uno scudo.
I caratteri dipinti sull'ovale dello stesso scudo, descrivono ancora chiaramente il motivo e le date dell'infeudamento Grifeo sotto la figura di un grifone giallo oro.
Non resta che dare due immagini del grande portale che apre il Castello e la sua corte verso il centro della cittadina di Partanna, senza dimenticare lo stemma Grifeo scolpito dal Laurana e che trionfa sull'apertura centrale verso lo stesso cortile del Salone delle Feste.
Dulcis in fundo (foto in basso), un'immagine di Silvio Grifeo, durante un'incursione in pieno agosto 2009, quando progettammo un incontro con l'assessore partannese alla Cultura, Domenico De Gennaro, per prendere visione di alcuni dei 75 volumi dell'archivio Grifeo, proprio quelli recuperati e sistemati in un'ala dell'antico maniero.
Castello Grifeo prima parte evoluzione delle strutture difensive
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