Il Castello Grifeo a Partanna (Castrum Partannae) evoluzione delle strutture difensive (Il gruppo scultoreo della Cattedrale di Mazara) n origine il Maniero non aveva l'aspetto che oggi presenta al visitatore in arrivo a Partanna dall'autostrada A29 Palermo-Mazara del Vallo. Il Gran Conte Ruggero il Normanno espugnò Partanna nel 1076 ponendo fine al locale dominio musulmano. La Fortezza è diventata residenza definitiva e simbolo del governo della Famiglia Grifeo dall'anno 1091. Oltre nove secoli di storia durante i quali il Castello non ha mai mutato il suo compito. Si è trasformato, è stato ampliato, è divenuto più complesso, poi ha visto lo spostamento del suo nucleo principale, ma ha sempre rappresentato la supremazia della Famiglia nella cittadina e nei territori circostanti. Come in qualsiasi altra, buona storia medievale. All'inizio della dominazione musulmana il piccolo complesso urbano di allora (che ha dato origine all'attuale cittadina) fu dotato di due torri di guardia che dominavano l'abitato più spostato verso valle, oltre quella che oggi (e nel passato) è l'antica Porta dell'Acqua. Una torre fu poi trasformata in campanile della chiesa del SS. Crocifisso (dove oggi si trovano i resti della Chiesa del Purgatorio) e l'altra inglobata nel Castello edificato poco dopo, nonché nucleo dell'attuale Maniero (link-Evoluzione delle strutture difensive). Le origini della struttura, come della cittadina, sono ben antiche. Bisogna risalire alla preistoria, come testimoniano le tombe a grotticella dell'Età del Bronzo rinvenute nella Contrada Grotte, come lungo le medievali mura difensive (un esempio è sempre vicino alla Porta dell'Acqua). La roccaforte fu prima insediamento sicano nel X secolo a.C. Poi greca e romana. Oggi questa è tra le fortezze meglio conservate della Sicilia Occidentale. Ha pianta rettangolare a corpo triplo con cortile interno, coperture a tetto a falde con travi lignee e tegole, murature in conci di tufo, in pietra e taio, pavimenti in ceramica e terracotta. Una volta la struttura fortificata dominava l'intero abitato, ma il successivo sviluppo dell'area urbanizzata ne ha sminuito la collocazione primaria, in quanto gli edifici di abitazione hanno ricoperto altre aree a quote più elevate. Nella sua veste di ristrutturazione architettonica per come visibile oggi, risale al 1400, ma alla base c'era la primaria struttura medievale del Castello che rimane l'impianto originario. Il tutto è stato poi rimaneggiato nel XVII secolo. Nel XX secolo fu una delle rare costruzioni a resistere durante il terribile e
distruttivo terremoto della Valle del Belice (1968).
In quest'area geografica della Sicilia, il sisma ha letteralmente
cancellato interi paesi. A Partanna, oltre a tantissime abitazioni,
sono state rase al suolo - o distrutte in parte - la chiesa del
Carmine, quelle di San Nicolò, di San Francesco, il chiostro di San
Benedetto, la Chiesa Madre (molto danneggiata e crollata nella parte
anteriore) e altre ancora. Il paese è stato ricostruito e oggi
rimangono alcune "ferite" nel territorio. La Chiesa del Carmine e la
Chiesa Madre sono state restaurate, anche se sono visibili i segni
lasciati dal terremoto, soprattutto nelle decorazioni artistiche. Oggi
la Chiesa Madre è tornata agli antichi splendori e ha accolto
nuovamente l'antico Coro ligneo del XVII secolo, opera inestimabile
dichiarata parte delle opere-monumenti nazionali dal 1910/1911. Tornando a descrivere il Castello, una volta che si è entrati nel cortile attraverso la cancellata del perimetro esterno, sul portale interno che immette nel salone centrale o "Sala del Trono", si può ammirare lo stemma dei Grifeo, opera di Francesco Laurana artista che ha vissuto dal 1420 al 1503. Laurana ha qui soggiornato nel 1468 ed è stato l'autore delle statue che ornavano la vasta area a giardino del Maniero, opere uniche scomparse ormai da tempo. Si trattava di 13 sculture, una raffigurante Giovanni I Grifeo, capostipite della Famiglia in Sicilia.
Analizzando il lato Nord è da ammirare il portale bugnato di ispirazione
manieristica. Fu commissionato dal Principe Domenico Grifeo nel 1658 proprio
come scenario principale per il nascente Corso principale di Partanna,
l'attuale via Vittorio Emanuele, che si sarebbe inoltrato nel cuore di
Partanna, dallo stesso Castello alla Chiesa della Madonna delle Grazie. Sempre nel Salone centrale, compare un piccolo sportello che si apre in un ambiente angusto che si vorrebbe identificare con la "Cella della monaca" dove, pare, vivesse rinchiusa per voto una religiosa appartenente alla Famiglia. In verità, la leggendaria Cella e quindi i resti della monaca o della sua presenza, non sono mai stati ritrovati. Nelle cantine si trovano delle enormi botti che servivano per la conservazione del vino e, fino ad alcuni anni fa, due carrozze. Sempre a livello dei sotterranei, vari ambienti e celle, una fossa scavata nella roccia per conservare il grano (anche per la conservazione del ghiaccio) e un lungo cunicolo che passando sotto le mura della fortezza, porta verso l'esterno. Il percorso sotterraneo è ancora da esplorare completamente. Nasconderà qualche segreto o qualche cimelio di Famiglia? Forse lo sanno solo alla Soprintendenza regionale. Adesso il maniero è stato oggetto di un rinnovamento dell'area museale (2022) partendo dall'originario intervento di riqualificazione da parte della Regione Sicilia che lo trasformò (2007) da una parte in un museo del vino, ma nel nucleo più importante, tutto dedicato all'archeologia oltre alla risistemazione della Sala dell'Archivio Grifeo (diversi secoli classificati negli antichi tomi) con foto di membri della Famiglia Grifeo, l'Albero Genealogico in due grandi quadri, un terzo quadro con gli stemmi delle famiglie aristocratiche imparentate, dai Moncada ai Paternò Castello, Beccadelli, Pignatelli, Tagliavia e tantissime altre. Partanna ne ha di storia e di storie da raccontare, a cominciare da decine e decine di migliaia di anni fa, partendo da Paleolitico e Neolitico con mirabili ritrovamenti archeologici in Contrada Stretto, reperti oggi custoditi nei nuovi spazi espositivi che ne esaltano la bellezza (lavori di aggiornamento a cura del Parco Archeologico di Selinunte, Cave di Susa e Pantelleria). L'ultimo momento di gloria risale al 1941 quando il Castello fu visitato dal Principe ereditario di Casa Savoia, Umberto. Ultime immagini. Sopra a sinistra una visuale della Porta Sud esterna. A destra, un'immagine del Portale per il Salone centrale sormontato dallo Stemma Grifeo scolpito dal Laurana, ripresa all'interno del cortile principale. Foto in basso a sinistra, un'altra visuale della Porta Sud esterna. Infine, in basso a destra, l'interno della Chiesa Madre e ancora dopo un particolare della volta con lo Stemma gentilizio
evoluzione delle strutture difensive Proprietà intellettuale e copyright © Giuseppe Maria Salvatore Grifeo |
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