Alcune testimonianze documentarie & curiosità (Vedi anche i Decreti) l compito della nobiltà fu quello di amministrare, fare politica, intessere relazioni diplomatiche. Nei documenti qui illustrati (cliccandoci sopra appariranno in versione più grande), c'è un piccolo spaccato dei compiti affidati dalle amministrazioni reali ai gentiluomini del Regno. Nel primo caso si tratta di un passaporto del 1837 rilasciato dal Conte Don Luigi Grifeo, incaricato d'affari di Sua Maestà il Re del Regno delle Due Sicilie presso il Granducato di Toscana e le reali Corti di Parma, Modena e Lucca, a un certo signor Salvatore Fazio. Detto signor Fazio, cittadino di Palermo, doveva transitare per il territorio toscano nel corso del suo viaggio verso Amburgo. Serviva quindi questo lasciapassare della cancelleria borbonica. Parte dello scritto di questo antico passaporto, quella leggibile, è stata ricalcata per evidenziare le singole parole. Almeno lì dove era possibile. Il secondo caso riguarda il Conte Don Giuseppe Grifeo, Sottintendente del distretto di Caltagirone nel 1823.
Nel suo proclama il gentiluomo impartisce precise disposizioni per le celebrazioni da tenere nella città calatina, festeggiamenti degni per l'onomastico di Sua Maestà il Re. Viene dato ordine su tutto, la disposizione dei cortei e delle truppe, l'ora, l'utilizzo e la quantità delle candele, dalla Cattedrale cittadina fino all'interno del grande Teatro Grifeo. Tutto doveva ben figurare. Si imponeva ai cittadini di illuminare bene le loro case nelle ore serali, in segno di festa, esternando così "il loro giubilo".
Infine, il terzo documento (qui a destra) che porta la data "Roma 20 aprile 1870". Si tratta della nomina del Conte Enrico Grifeo a Cavaliere di Giustizia del Sacro Reale e Militare Ordine Costantiniano di San Giorgio. In fondo lo scritto riporta a penna la dicitura "Parigi" e lì accanto il bollo con lo scudo Borbone delle Due Sicilie e il testo circondante l'Arma Reale: "Francesco il Re delle Due Sicilie".
(Vedi anche i Decreti) Proprietà intellettuale e copyright © Giuseppe Maria Salvatore Grifeo |
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