Il Privilegio X II parte: i confini del Feudo di Partanna X (ritorno alla prima parte) LA DIVISA si divide così: cominciando 15) da una parte da certo Fonte ch'è detto Ajnbusillim, da esso fonte scende per la Porta della Cresta, che verso settentrione, volgendo al fiume (che comincia dalla Cripta di CALIRMA e discende 16) in mezzo alle terre di detto casale di Partanna) da esso fiume sale fino alle piccole mandre, che vedonsi in alto sopra esso fiume. E da esse mandre si sale diritto, dal capo della cresta esistente a pie' della pianura 17) del FARTASO ed esce, diviso, presso la via d'essa pianura, per cui si va a Palermo e si va lungo la stessa via per le terre esistenti, quale divisioni d'esso casale di ZAFARANA fin dove unisce la via 18) che va a Salemi con la predetta cresta. E discende ai fonticelli di Carsia e da essi fonticelli scende al vallone di Bruca fino a pie' d'esso vallone.; donde si sale per una certa mandria esi- 19) stente sopr'esso vallone e procede dritto fino al monte ch'è detto del GESSO, che è sopra il casale detto della MENTA e al canale dello stesso monte. Poi da esso monte per la porta di Calatamauro va al monte dello stesso Calatamauro 20) donde tende pel monte della MOSTA alla cresta di essi monti fino al monte di Mucaccabo. Poi da esso monte si protende verso la serra dei conigli, discende fino al vallone detto Carsia. Indi (oggi territorio di S. Ninfa) 21) va lungo la cresta al castel di TERICHI e poi da esso castello discende per le creste allo stretto di TERICHI donde va lungo il vallone che è sotto il monte detto Nido dei CORVI, e dà sulla pub-22) blica via che conduce ad ANTELLA, e da essa via scende alla Lapide bucata, esistente presso la cresta, onde sono divise le terre di COSTANACHE e dei CARINI di S. Andrea, e da esso sasso conduce diretto lungo la cresta fino alla 23) cresta del fico, poi scende verso il serrone delle Dise e dà nel vallone e per esso vallone dà ad altro serrone di Dise, ove sono le tane dei conigli. Da qui scende pel vallone fino alla pietra della mortella e fino 24) al fiume d'Antella e sale per esso fiume fino al passo di Misilindino, e da esso passo scende per un vallone, fino a certa mandra ch'è detta della Cripta e da essa mandra e cripta 25) per esso vallone fino alle tane arenose e dà nella via che viene da Misilindino. Da qui scende per essa via fino al capo detto KachalKisit e da lì scende lungo il detto vallone e tende per la cresta di- 26) retto fino di fronte a BELICE (ndr: il casale). Di là scende al gran fiume e discende lungo esso fiume e giunge al sasso confitto dell'Oleastro, indi scende verso 27) il capo del Bando e va lungo la serra fino alla spelonca del Belice, poi va diretto al Candac d'Ezaburg, poi va lungo un piccolo vallone pel bosco e volge verso l'antico mu- 28) ro, dividendo con la nostra real finestra di Castelvetrano, indi esce verso la via onde si va a Castelvetrano e da essa via tende al VALLONE SECCO, sale per esso secco vallone alla cal- 29) cara del fico. Sale poi per MAGAGGIARA e dà nella portella, ov'è la via pubblica onde si viene da Antella a Castelvetrano; da lì scende verso un vallone presso cui è certa pietra grande 30) nella quale è scolpita la finestra, donde si sale diretto per mezzo del Magaggiaro e giunge al predetto fonte di Ajnbusillim ove iniziò la predetta divisa e conclude. Poi il predetto casale 31) di Partanna coi soprascritti uomini pertinenti ad esso e tutte ragioni, diritti, pertinenze del detto casale e dei prescritti suoi confini, la detta potenza nostra l'ha donato a Te, nostro, 32) Giovanni di Graffeo, per tener questo e quelli a potestà tua e dei tuoi eredi, a dominio perpetuo dei figli, e senza molestia di qualsiasi persona, barone o conte, salvo sempre il detto militare 33) servizio. E vogliamo che non abbia potestà alcun dei nostri eredi e successori in alcun tempo o anno di revocare questa donazione per alcuna ragione o causa. Laonde notifica la nostra po- 34) tenza il presente suo privilegio a tutti quanti sono sotto la nostra potestà ed amministrano le cose nostre, che nessuno sopra questi, spinto da audacia, infranga o muti tali beni che pel presente privilegio sono dati e concessi 35) a Te, bensì sempre essi restino a Te ed ai tuoi eredi confermati e incommutabili, qual dominio e potestà che hai ricevuto dalla potenza nostra. Onde, in fede e conferma della forza del tutto, impressa la bolla di piombo del nostro 36) tipario, il presente privilegio, bollato e segnato, si consegna a Te, predetto GIOVANNI de GRAFFEO, nella città nostra, tanto confermata, di PALERMO, nel mese d'APRILE, indizione 2a, anno seimilaseicento 37) quarantasettesimo. Ruggero in Cristo Dio, Re potente pio e aiutatore dei Cristiani (ritorno alla prima parte) Proprietà intellettuale e copyright © Giuseppe Maria Salvatore Grifeo |
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