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anta Lucia, leggende, vita e martirio

Storie d'amore anche in questo caso, per Dio e la conseguente lotta per la propria dignità, per mantenere una solenne promessa. Lo scenario è l'antica Siracusa dove Santa Lucia nacque, luogo dove si svolse quasi tutta la sua storia.

Essendo questa sezione di grifeo.it dedicata alle leggende, inizierò con quello che si è sempre favoleggiato sulla figura di questa giovane donna, pronta a sacrificarsi per difendere il suo essere donna, non avvezza ad arrendersi e a vendersi, a non scendere lungo il crinale del compromesso.

Santa Lucia-gli occhi, particolare del dipinto di Francesco del Cossa-1473Questa storia ha quindi tre declinazioni, più fantasiose le prime due, nate dalle dicerie e volontà di ricreare la realtà. La terza invece deriva dalle vere e proprie cronache dei santi.
(a lato, Santa Lucia, gli occhi: particolare del dipinto di Francesco del Cossa-1473)

Lucia nacque a Siracusa il 7 marzo del 283, quindi 1742 anni fa (calcolato dal 2025). Orfana di padre, apparteneva a una nobile famiglia.

L'etimologia del suo nome sta per "luce" derivando dal termine latino "Lux". Su questo è imperniata gran parte delle sue storie.
La luce come prima fonte di vita, Dio creatore per la religione cattolica nonché Colui che ne decretò la nascita dal nulla con 
Sia la luce!. E la luce fu. o il Sole che in Astronomia ha reso possibile l'innesco della vita nel brodo primordiale della Terra.
Come bagliore della mente e dell'esistenza, della vita, la luce è al centro di storie infinite.
La divinità solare Utu o Babbar, "lo splendente" per i sumeri, con un Grifone fra i tre suoi simboli (anche un vaso e un aratro) o Shamash-Šamaš degli accadici con la tiara multicornna, una spada ricurva e raggi che si irradiano dalle sue spalle.
E poi gli dei dell'Egitto faraonico, Ra con la sede principale di culto a Eliopoli e Amon-Ra a Tebe, oppure Aton il dio-sole somigliante a un culto monoteistico deciso dal Faraone Akhenaton..
Mitra in Persia oppure l'indu Surya e Inti per gli Inca. Elio-Ηλιος per i Greci o Apollo-'Απόλλων, ipostasi del Sole o il Deus Sol Invictus romano.

Le leggende/storie su Santa Lucia

Bellissima, buona e gentile, un giorno fu notata da un giovane che prese a farle la corte fino a chiederle la mano.
Per Lucia quel ragazzo era del tutto indifferente, non lo accettava, mentre la madre era contenta di queste attenzioni.

- Versione 1 - Il ragazzo era fortemente incantato dagli splendidi occhi di Lucia, così lei, fedelissima alla Parola di Dio, forte della sua grande bontà e decisione, ricordando la lettura del versetto del Vangelo di Matteo,“se i tuoi occhi suscitano peccato, strappali e buttali via”, si sacrificò donando i suoi occhi al giovane togliendoselo di torno e ponendo fine alle sue continue insistenze.
A questo punto il Signore, impressionato da tanto sacrificio fece ricrescere gli occhi a Lucia, ancora più splendidi dei precedenti.
Il ragazzo che aveva avuto quel dono, si accorse della cosa e chiese di avere anche il secondo paio di occhi.
Questa volta la ragazza si rifiutò e in risposta il giovane fu estremamente violento. Dopo il diniego di Lucia, lo spasimante la prese e la accoltellò al cuore uccidendola.

- Versione 2, fra storia e Fede - A  Siracusa e in Sicilia invece si stava vivendo un periodo di grande carestia. Era maggio del 1646. Un giorno, mentre si celebrava la Messa nel Duomo di Siracusa ecco comparire una quaglia volare nel tempio per poi posarsi sul soglio episcopale. In quell'istante una voce annunciò l'arrivo di una nave nel porto cittadino, un vascello colmo di frumento.
Quel momento fu visto come la risposta di Santa Lucia alle tante preghiere che la gente le stava rivolgendo mentre era consumata dai morsi della fame.
Tutti presero a piene mani quel frumento e per la fretta neppure lo macinarono, piuttosto iniziarono a bollirne i semi.
Il fatto diede origine alla Cuccìa, il piatto tradizionale fato con grano bollito e ricotta di pecora oppure crema di latte bianca, in una versione con l'aggiunta di cioccolato, poi guarnito con cannella, zuccata, scaglie di cioccolato e scorza d'arancia grattugiata
.
Di questo piatto esistono varianti a Palermo, ma anche nel Trapanese dove il grano bollito viene gustato insieme a fave e ceci, anch'essi bolliti e con mosto cotto. A Caltanissetta invece la Cuccìa non è dolce, ma è un piatto caldo a base di grano cotto a minestra con fave, ceci, insaporito con pepe, sale, olio extravergine novello.

Santa Lucia e la madre al sepolcro di Sant'Agata- Versione 3, il martirio - L'inizio della versa storia di Santa lucia è identico nella definizione della famiglia e della personalità di questa ragazza, poi però la vicenda prende ben altra piega.

Lucia era stata promessa a un giovane di religione pagana, quindi un non cristiano. Ma la ragazza si era già consacrata a Dio offrendo la sua verginità.

Eutychia, sua madre, era malata da tempo, soffriva di continue emorragie e a nulla servivano i soldi usati per tutta una serie di cure che non portavano benefici.

A un certo punto Lucia e la mamma Eutychia si misero in viaggio, partirono da Siracusa per andare a Catania.

Volevano andare al sepolcro di Sant'Agata che era stata dichiarata Santa e martire nell'anno 251.

Volevano implorare Agata per alleviare le sofferenze o guarire la stessa Eutychia.

Giunsero al sacrario il 5 febbraio dell'anno 301, proprio nel cinquantesimo della nascita della Santa catanese.

Le due donne si misero a pregare (immagine qui a lato in un'opera del 1410 di Jacobello del Fiore) e mentre lo facevano Lucia si addormentò. Nel sogno visse questa scena, Sant'Agata che le parlava: “Lucia, sorella mia, vergine consacrata a Dio, perché chiedi a me ciò che tu stessa puoi concedere? Infatti, la tua fede ha giovato a tua madre ed ecco che è divenuta sana. E come per me è beneficata la città di Catania, così per te sarà onorata la città di Siracusa”.

Santa Lucia e la madre al sepolcro di Sant'AgataNei fatti Eutychia era guarita, Sant'Agata le aveva aiutate.

Le due donne tornarono felici a Siracusa e Lucia svelò alla mamma quanto le era accaduto in sogno.
Raccontò alla madre he sarebbe rimasta vergine per voto dato al Signore, mentre il suo patrimonio l'avrebbe impiegato in opere caritatevoli.

Per i tre anni successivi la giovane siracusana portò avanti i suoi propositi.

Il promesso sposo prese malissimo questa situazione. Arrabiatissimo, denunciò Lucia alle autorità rivelando che era cristiana.
Un'affermazione spietata perché in quegli anni erano in vigore le persecuzioni cristiane volute dall'Imperatore Diocleziano.

Al processo tenuto dal prefetto Pascasio a nulla valsero le minacce che avrebbero dovuto spingere la giovane donna al ritorno nell'ambito del culto degli dei romani. Nulla riusciva a farla desistere dai suoi intenti.

Lucia disse con chiarezza di essere pronta a qualsiasi tortura, ma non avrebbe ceduto, la sua Fede avrebbe prevalso.

Al che il prefetto ordinò di trascinarla via per rinchiuderla in un bordello, per farla violentare, ma ecco il primo miracolo.
La giovane era inamovibile rispetto a dove si trovava. Non ci furono soldati capaci di spostarla e neppure fu possibile trascinarla via quando la legarono ad alcuni buoi che, per quanto si sforzassero, non riuscivano ad andare avanti (immagine precedente, opera di Andrea Vaccaro, XVII secolo).

Santa Lucia e la madre al sepolcro di Sant'AgataAccusata così di arti diaboliche, fu cosparsa di olio, pece e buttata in un rogo, ma le fiamme non la sfiorarono neppure (dipinto a lato, di Bernat Martorell, 1435-1440).
E questo fu il secondo evento miracoloso.

Era il 13 dicembre 304 quando le autorità dell'Impero decisero farla finita con questa fanciulla che sembrava invincibile da qualsiasi supplizio.

Decisedo di ucciderla con una lama, spada o pugnale che fosse.
Secondo una versione le fu tagliata la gola, secondo un'altra fu decapitata.

Lucia aveva 21 anni...

Il Messale Romano ricorda a tutti che Santa Lucia è una delle sette donne menzionate nel Canone Romano.

Nelle catacombe di San Giovanni a Siracusa, le più estese al mondo dopo quelle di Roma, è stata ritrovata un'epigrafe marmorea del IV secolo che è la testimonianza più antica del culto di Lucia.

Martirologio Romano - Memoria di santa Lucia, vergine e martire, che custodì, finché visse, la lampada accesa per andare incontro allo Sposo e, a Siracusa in Sicilia condotta alla morte per Cristo, meritò di accedere con lui alle nozze del cielo e di possedere la luce che non conosce tramonto.

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