issi d' rte sulle ali del rifo - III edizione 2018
a astello rifeo, un grande successo

Il 16 giugno 2018 la fortezza partannese ha accolto 197 invitati, personalità e cittadini
accomunati da un unico, grande scopo, salvare l'Arte, riportarla al suo splendore.
Storia
di castelli, di sepolture preistoriche in questo territorio, la Magna
Grecia che a poca distanza emerge con forza, tutto in piena Sicilia
occidentale. Provincia di Trapani, vicino a Mazara del Vallo e al sito
archeologico di Selinunte. Castello Grifeo al centro di eventi per
tutelare l'Arte senza dimenticare l'appuntamento della prima metà di
agosto: la presentazione del IV volume della Nova Enciclopedia Partannisa
di Giuseppe Grifeo - foto di Angelo Campus
na
meta siciliana originale, carica di storia, ricca di testimonianze del
passato, di sapori e profumi isolani, dove la tutela del patrimonio
storico è tenuta in primo piano con il concorso di cittadini e di
personalità italiane ed estere. È Partanna, in provincia di Trapani, su
un colle a oltre 400 metri d'altitudine, fra le valli del Belìce a est
e del Modione a ovest caratterizzate principalmente da colture di viti
e uliveti.
Dalla terra giallo-bruna emergono il verde più cupo dei vitigni, degli
agrumeti e quello argenteo degli olivi. Per non parlare della Cipudda Partannisa,
tipologia di cipolla rossa molto dolce e croccante che cresce solo in
questa terra e con la quale si fanno anche confetture e creme
spalmabili di vario tipo a cominciare da quelle salate frutto di
ricette antiche mescolate a inventiva moderna.
A breve distanza dall'antica città si trovano Mazara del Vallo, le saline di Marsala e, a pochi chilometri, il Parco Archeologico di Selinunte e Cave di Susa
affacciato sul mare azzurro e cristallino, il più ampio esistente della
Magna Grecia (oltre 270 ettari) e fonte di continui rinvenimenti grazie
a missioni archeologiche italiane ed estere.
Permettendomi adesso (e in altre due o tre momenti di questo articolo) di passare al racconto in prima persona, mi rendono sempre più fiero e incantato
la bellezza di questo passato ricorrente, arcaico, importante,
concretizzato nelle opere architettoniche, nelle testimonianze
archeologiche, negli usi e nei costumi locali.
Tutto
attualizzato e trascinato dalle tragedie di 50 anni fa con il terremoto
del 1968, dalle vicende umane odierne, da una popolazione che ha grande
voglia di fare e di valorizzare, di non dimenticare ciò che oggi è
remoto perché serve a guardare con maggiore chiarezza verso il futuro.
Questa
sorta -e del tutto tipica- alchimia umana tra il passato e l'avvenire
che transita quotidianamente nel presente, dà anche un grande senso di
sicurezza e serenità.
Difficile
trovare parole per esprimere al meglio questa miscellanea di
sensazioni. Bisogna arrivare a Partanna e viverla, conoscerla.

artanna, origini storiche, un patrimonio archeologico in mostra a Castello Grifeo
Partanna,
quindi, dove svetta Castello Grifeo che nella sua veste oggi visibile
risale a ristrutturazioni del 1300 e 1600, ma una volta era più ampio e
connesso a un sistema di mura a protezione della città, originato da un
antico casale fortificato o torrione arabo che nel 1091, insieme al
Feudo, fu consegnato a Giovanni I Grifeo dal Gran Conte Ruggero
d'Altavilla dopo la fine del dominio musulmano sull'Isola grazie
all'armata normanna.
Diversi elementi rendono la città meta preziosa, tutta da scoprire.
L'area archeologica in Contrada Stretto ha restituito reperti del
Neolitico, Paleolitico, sepolture a grotticella e a camera insieme a un
sistema di invasi e raccolta acque di fattura estremamente remota, pre
storica, oltre a una galleria a ipogeo di età neolitica.
Lo stesso Castello Grifeo dal
2007 è “Museo Regionale di Preistoria del Belìce - Centro di
interpretazione e valorizzazione territoriale” sotto la gestione del Comune ottenuta dalla Soprintendenza regionale – direzione di Trapani.
Il maniero raccoglie una ricca collezione di reperti del Neolitico e dell'Età del Bronzo
rinvenuti in zona: particolari vasi dello stile Partanna-Naro e in
quello del Bicchiere Campaniforme, un grande vaso ritrovato nell'area
di Capo d’Acqua, brocche, pissidi, coppe, tazze, boccali, oggetti
ornati con figure geometriche caratteristiche del periodo e dello
stile, reperti preistorici provenienti da Contrada Stretto e da altre della Valle del Belìce, resti animali del Pleistocene superiore come ippopotami, elefanti e cervi.
Spicca il “Cranio trapanato”
(circa 3.000 a.C.) trovato nel deposito funerario di una grotticella di
Contrada Stretto nelle cui pareti sono rimaste incastonate le parti
superiori di altri crani: quello esposto a Castello Grifeo è un cranio
con un ampio foro occipitale praticato mentre il soggetto era in vita
per un intervento che era tra il magico e la medicina: era un tentativo
di guarirlo da qualche male che lo affliggeva. Il paziente sopravvisse
a lungo, situazione dedotta dall'ampia riformazione ossea intorno al
foro.
E ancora, sempre al Museo Regionale di Castello Grifeo, parte di una
sepoltura con corredo e lo scheletro di chi vi era stato inumato, oltre
a una ricca collezione di antichi volumi dell’archivio della famiglia
Grifeo con genealogie, conti della tenuta dei feudi, testamenti,
contratti di nozze, lettere da signorie italiane e da corti reali
europee.
Non ultima, nel Salone delle Feste o delle Armi del maniero, una
pinacoteca con dipinti dal 1400 e, tra tutti, una pala d'altare, la
“Madonna del Rosario” dipinta nel 1585 dal pittore fiammingo Simone de
Wobreck nel suo periodo siciliano e partannese.
alvare le antiche opere del patrimonio pubblico, a Partanna la missione di "Vissi d'Arte sulle ali del Grifo", III edizione 2018
(cliccare per il ricco album foto Facebook sull'evento)
Sempre Castello Grifeo diventa protagonista anche di una periodica iniziativa di raccolta fondi per il salvataggio di antiche opere d'Arte del patrimonio pubblico.
L'ultimo appuntamento il 16 giugno 2018 per la terza edizione di “Vissi d'Arte sulle ali del Grifo”. Iniziativa che ha coinciso con il culmine delle celebrazioni per San Vito Martire, patrono della città (cliccare qui per l'album foto Facebook sui festeggiamenti di San Vito del 15 giugno).
Molti gli invitati eccellenti che hanno voluto donare per l'alto scopo
dell'iniziativa, radunatisi per una sera insieme a partannesi accorsi
al richiamo di questo appuntamento prendendo visione di quanto
restaurato con i fondi dell'edizione precedente.
Ho accolto gli invitati insieme al neo rieletto sindaco di Partanna, Nicola Catania con l'organizzatore fattivo di tutto, il medico e storico Domenico De Gennaro (nella foto a sinistra) affiancato dai membri dell'Associazione Culturale Il Medioevo. Il loro operato per mesi ha reso perfetto l'evento.
In questa edizione 2018, la più partecipata delle tre svolte fino a oggi, registrando ben 197 presenti (oltre alle decine di persone che hanno donato pur non potendo essere presenti alla serata), è stata premiata la qualità del progetto,
il restauro di due dipinti a olio del 1700: una “Incoronazione della
Vergine con Santi” attribuito a Vito D'Anna e un “San Benedetto con
Madonna e Redentore”, autore ignoto, opere conservate nella Chiesa del
Carmelo.
Per questo restauro è giunto l'importante apporto della Fondazione Cultura e Arte che ha sede a Roma ed è presieduta dal professore avvocato Emmanuele Francesco Maria Emanuele.
Questo
è stato un ottimo punto che sono riuscito a segnare contattando
l'organizzazione e passando a De Gennaro e all'Associazione Il Medio Evo
i dettagli necessari per partecipare al bando di assegnazione dei
fondi. Poi una successiva opera di "limatura" della documentazione e la
vittoria è arrivata: bando vinto.
Il lavoro di restauro dei due antichi dipinti è stato affidato alla dottoressa Rosalia Teri e al professore Antonino Teri
che hanno già riportato alla primitiva bellezza una scultura del 1500,
un San Giovanni Battista molto danneggiato nel corso dei secoli. È
stato restaurato dai Teri grazie ai fondi raccolti nell'edizione 2016
dell'evento a Castello Grifeo: magnifico il report per immagini e
racconto portato avanti da Rosalia Teri, con la platea incantata dalle
spiegazioni sulle varie fasi, complesse e lunghe, di questo recupero.
Ospite d'onore alla Serata di Gala 2018, per la seconda volta, Sua Altezza il Principe Ravivaddhana Monipong Sisowath, cugino di Sua Maestà Norodom Sihamoni, Re della Cambogia, nonché ambasciatore della Corona.
Tra gli altri personaggi,
invitati che portano il nome di storiche famiglie siciliane ed europee,
professionisti, imprenditori e scienziati, il Principe Danilo Moncada-Zarbo di Monforte, noto psicanalista, Fernanda Paternò Castello dei Marchesi di Carcaci con il marito, il professore Marcello Majorana, nipote di Ettore (il noto fisico catanese scomparso nel nulla il 27 marzo 1938), il Barone Gigi Planeta della rinomata casa vitivinicola e la Principessa Maria Rosa Turrisi Grifeo.
(foto a fianco, Vincenzo Grisostomi Travaglini e S.A. Ravivaddhana Monipong Sisowath)

(foto
in alto, Mariel Piccolo di Calanovella, Marcello Majorana, Danilo
Moncada Zarbo di Monforte e Fernanda Paternò Castello di Carcaci)
Poi la Baronessa Mariel Piccolo di Calanovella con il consorte Stefano Valletta, la Baronessa Gloria Cappadonia, responsabile data privacy di Ibm Italia.
Infine, la Duchessa Letizia Passarello Natoli Rivas di San Leone, giornalista, il Barone Angelo Campus, fotoreporter (autore delle foto che compaiono in questo resoconto), il Marchese Vincenzo Grisostomi Travaglini, regista della lirica e l'avvocato Nicomede Di Michele con la moglie Anna Comune.
Questi solo per citarne alcuni.
In questa foto compare a destra il fotoreporter Angelo Campus,
amico di lungo corso, "responsabile" delle foto che raccontano la
serata come da credit fotografico sovraimpresso negli altri scatti.
Nella stessa immagine, da sinistra, il Maestro Vincenzo Marrone d'Alberti, Sua Altezza il Principe Ravivaddhana Monipong Sisowath, davanti a tutti Roberto De Gennaro Crescenti.
Dietro, tra me e Campus, il giovane e abilissimo pianista Luca Lione.
Foto scattata quasi a fine serata per avere momenti tra amici fissati in immagini in modo da ricordare l'evento con grande affetto grazie anche ai sorrisi di tutti.
A partecipare numerosissimi, ben
consci del compito, sono stati i cittadini, gli imprenditori e i
professionisti partannesi che sono accorsi caratterizzando e
determinando il successo trionfale di quest'ultima edizione.
Tra tutti loro non poteva di certo mancare la principale autorità religiosa di Partanna, padre Antonino Gucciardi,
Arciprete della Chiesa Madre quindi erede di una tradizione secolare, giovane, dinamico, una fucina di idee
mirate a dare sempre nuova forza e coinvolgimento alla Comunità
partannese... oltre a tanti progetti sulla definitiva sistemazione
della Matrice e non solo.
Nel segno dell'Arte musicale da citare il concerto per pianoforte dei maestri Luca Lione e Vincenzo Marrone d'Alberti, eseguito a inizio serata nelle ex Scuderie di Castello Grifeo (foto qui in basso).
Lione è la nuova promessa del concertismo italiano,
allievo dello stesso Marrone d'Alberti, partecipante a stage e corsi di
altri nomi della musica italiana e straniera, è tra i finalisti ultimi
e vincitore di numerosi concorsi nazionali e internazionali. L'ultimo
"trofeo" collezionato da Luca Lione? Il primo Premio al "Gran Prize Virtuoso Vienna 2018".
Marrone d'Alberti è celebrità internazionale nel mondo della musica, da solo e con la sorella Giacometta
ha calcato i palchi dei più bei teatri musicali europei e del mondo, ha
ottenuto il Premio Unesco per la Cultura e l’Arte conferito il 16
dicembre 1998 dalla Commissione Unesco, sede di Trapani. Ha avuto anche
la nomina onorifica di Ambasciatore Unesco per le nuove generazioni e
per la Sicilia Occidentale e i Paesi Bassi.
Altro momento d'unione, sia di sostanza che rituale, è stato lo scambio dei gagliardetti con il Rotary Club Partanna, rappresentato da un folto schieramento di soci durante la serata.
Da appartenente al Rotary Club Roma Barberini
insieme ai cari parenti-amici presenti a Castello Grifeo, Danilo
Moncada Zarbo di Monforte e Claudio Caruselli, ho avuto il piacere di
avere questo scambio di simboli con la rotariana partannese Daniela De Simone.
Non nascondo il piacere provato nell'osservare la rappresentazione
grafica del Club locale in cui dominano la ruota Rotary e il Grifone,
l'animale fantastico che è emblema Grifeo e della Città.

Grazie ancora agli amici rotariani partannesi per lo splendido volume "Sicilia e Malta",
un racconto denso di contenuti in parole e immagini su due realtà
isolane preziose, accomunate dalla storia mediterranea: lo sto
"assaporando" pagina per pagina, parola per parola, foto per foto.
Da tutti questi elementi e da questo racconto si comprende come Partanna spicchi in maniera inequivocabile
per capacità di mettere in mostra un patrimonio storico e culturale
unico, ma anche per quella di riuscire a richiamare personalità che si
affiancano alle forze vive della società locale nella tutela delle
opere che costituiscono il grande tesoro della città.

Poi,
chiudendo in bellezza la panoramica sulla Serata di Gala, ecco la Cena
conclusiva con la trionfale entrata in scena dei profumi e dei sapori
di Sicilia e di Partanna.
È stata ideata e preparata eccezionalmente fuori dalla sua sede da Baccanti Ristorante, noto per la qualità delle pietanze e la location.
Allestimento a cura di Parco dei Pini.
I vini di Solare Azienda Agricola Valentina Blunda e Grillo Torre del Belice Cooperativa Agricola.
A
questo punto dovrei scrivere un altro racconto, tutto nuovo, colmo di
quelle sensazioni vissute in una vera e propria avventura del Gusto
percorsa a Castello Grifeo la sera del 16 giugno 2018.
Tutti i partecipanti all'evento ricorderanno a lungo questi momenti.
artanna e la sua Chiesa Madre
Un
ultimo ricordo va alla grande Chiesa Madre di Partanna, gioiello del
Barocco Trapanese, progettata nel 1536 dal Barone Baldassarre Grifeo,
consacrata quasi un secolo dopo, il 25 gennaio 1624, come scritto nel libro dei battesimi dall'allora Arciprete don Biagio Pisciotta (Pixotta): "a dì 25 Gennaro si fece ingresso nella Chiesa Madre".
Cinquant'anni fa il Tempio crollò in parte durante il terremoto della Valle del Belìce del 1968, sisma
che colpì parte dell'abitato e ancora più duramente altre aree della
Valle.

La chiesa fu restaurata e ricostruita nelle sezioni danneggiate, ma è
stata nuovamente inaugurata proprio a giugno 2018, dopo una nuova
serie di lavori che ne hanno valorizzato l'armoniosità architettonica
eliminando dalla vista i pilastri in calcestruzzo che negli anni 80
sostituirono le antiche colonne distrutte dal sisma: oggi, grazie a
opportuno rivestimento, richiamano le colonne di una volta, giusto
compimento che corona la ricca decorazione a stucchi di absidi e
pareti, grandiosa opera iniziata nel 1702 e compiuta da Vincenzo Messina
(come testimoniato dai rolli conservati nella chiesa e attestanti i
relativi pagamenti al solo Messina), artista allievo del Serpotta e
tanto abile e grande da essere perfettamente all'altezza del suo
maestro.

All'interno di questo che è il Tempio maggiore di Partanna anche un Coro in legno di noce , vera e propria scultura di pregio finita di scolpire nel 1670 dal faber lignarius
Antonino Mangiapane, opera mirabile che è entrata a far parte dei
monumenti nazionali già nel 1911.

astello Grifeo di Partanna, la Nova Enciclopedia Partannisa IV volume, presentazione ai primi di agosto 2018
Per il quarto anno, entro la prima metà di agosto 2018 e sempre a Castello Grifeo, nelle ex Scuderie del Maniero di solito utilizzate per convegni e concerti, sarà presentato un nuovo volume, il quarto, della Nova Enciclopedia Partannisa.
Tutto è iniziato nel 2015 con il primo di questi libri che ha tracciato la rotta dei successivi fino a quest'ultimo di imminente presentazione.
Ogni volume racchiude come in uno scrigno
la storia - dalle vicende politiche succedutesi nei secoli a quelle
popolari - la cultura, le opere d'arte, i monumenti, la tradizione e la
lingua dell'area di Partanna (come in un vocabolario c'è la
corrispondenza con termini in Italiano) insieme ad antichi mestieri,
racconti, testi di musica popolare e aneddoti, molti dei quali erano
stati dimenticati.
Questa serie di edizioni è stata realizzata dall'Associazione Culturale ''Partanna 'mpinta a mala banna'' (presente in una pagina Facebook)
cui partecipano professionisti, dirigenti, impiegati, operai,
imprenditori, agricoltori, intellettuali, senza distinzione di sorta.
Il tutto ha avuto la sua prima origine nel mondo virtuale con l'incontro di persone nel gruppo Facebook "Sei di Partanna se...".
Dalle prime idee e dall'unione virtuale, il gruppo è passato all'organizzazione concreta,
reale, portando tutto il bagaglio fotografico, documentale e di vicende
umane ricostruite all'interno di un prodotto cartaceo in modo da poter
raggiungere proprio tutti, compresi i meno avvezzi al web. Tante le
richieste giunte anche dagli Stati Uniti, in particolare da New York,
dove è ampia la comunità partannese di emigrati e di loro discendenti.
Per fare un accenno su come questo lavoro è stato portato e reso utile sul piano sociale,
basta fare un primo esempio, quello dell'edizione 2017 della Nova
Enciclopedia Partannisa che ha visto la raccolta fondi andare a
sostegno della struttura Boccone del Povero - Casa di Riposo "Riggirello".
In precedenza sono state aiutate la Casa dei Fanciulli "Renda Ferrari" e l’Istituto Comprensivo "Rita Levi Montalcini".

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